Avvertenze: I TokioHotel&Andreas non mi appartengono in alcun modo. La storia non è stata scritta a scopo di lucro. Tutto ciò che troverete scritto è frutto della mente (malata) della scrittrice.
A chi non piaccia questo genere di Pairng è pregato di non leggere.
[Questo pezzo sarebbe solo il prologo di una mia Long Fic, ma posto solo questo pezzo per adesso, per vedere la vostra reazione e potermi ambientare al meglio. Spero possiate gradire.]
~ [*Sapore di Sangue*] ~
Ti guardo per l'ultima volta mentre inali il tuo ultimo respiro.
Mi dispiace, ma ho dovuto farlo, l'amore che mi univa a te stava diventando troppo grande.
Non avrei retto tutto questo, troppe cose nuove che non sopporterei.
Come le tue lacrime. Credimi, non avrei retto.
Non sono stato fatto per amare, non sono fatto per essere dolce e gentile e lo sapevi, forse meglio di me, ma hai voluto tentare.
Ti guardo ancora e mi sento male. Sei morto ormai.
I tuoi occhi ghiacciati sembrano ancora fissarmi, le tue mani strette in pugno, le labbra socchiuse ormai diventate blu, la tua dolce e profumata pelle e divenuta livida, pallida.
Mi avvicino e ti chiudo gli occhi. Non è rimasto nulla di te, solo un ricordo che col tempo svanirà andandosene assieme alle mie sofferenze, assieme ai sensi di colpa per ciò che ho fatto.
Mi inginocchio e prendo una delle tue mani. Mi sento rabbrividire: sei freddo.
<< Ho dovuto farlo...>> Comincio in un sussurro sentendo qualcosa di strano nascere dentro me. << Mi devi perdonare, ma non siamo stati fatti per stare assieme. Ti ho tolto ogni sofferenza, lo sai... Se ti avessi lasciato saresti stato male, avresti sofferto troppo a lungo. Credimi piccolo, era l'unico modo. Mi tocca dirti addio. >> Continuo mormorando e sentendo gli occhi pizzicare.
Cos'è? Cosa diamine è queste sensazione? Questa stretta al cuore, il bruciore. Vedo sfocato e sento una goccia calda striarmi il viso. Sfioro lo mia guancia con due dita e vedo che si sono leggermente inumidite.
Osservo quasi spaventato e metto un dito in bocca: sembra acqua di mare.
Forse sto piangendo? Forse sto soffrendo perchè vorrei ancora vedere il tuo sorriso e sentirti ridere. Non mi è mai successo di piangere.
Come mi davi fastidio quando assumevi quei atteggiamenti bambineschi. Mi davi fastidio, ma eri tremendamente tenero, lo ammetto.
Sei stato la dolce vittima di questo nostro amore, dovresti esserne felice e scommetto, che te ne vanterai con gli altri Angeli, ma è la cosa più sbagliata. Devi tacere, mantenere il nostro piccolo segreto proibito.
Io me ne vanterò con i dannati là sotto invece.
Ho avuto un Angelo con me e loro hanno sempre e solo avuto anime impure e crudeli, hanno assaggiato sangue amaro, acido.
Gli altri angeli ti rifiuteranno, ma a te non deve importare, devi essere forte.
Ce la farai anche senza di me.
Continuo ad accarezzarti i morbidi capelli.
Vorrei vedere un tuo movimento, ma l'unica cosa che si muove è il tuo sangue, che scorre inesorabile, quasi volesse svuotarti, privarti di tutto.
Mi rendo conto solo ora che è colpa mia, solo colpa mia, ma come potevo sapere?
Abbasso lo sguardo verso le nostre mani congiunte.
Perchè non me la stringi più? Provaci un' ultima volta.
Sappi che ti terrò in vita, ti custodirò gelosamente all'interno del mio cuore, del mio cuore spezzato in due dal dolore. Vivrai nel mio cuore, e perdonami se vivrai al gelo amore mio, perdonami, ma io non sono un Angelo.
Forse tu sarai in grado di scaldare il mio cuore come facevi quando mi baciavi.
Più ti guardo, più mi rendo conto che senza te non posso vivere.
Mi lecco le labbra.
Ancora sapore di sangue. Il tuo sangue.
Quel sangue così dolce. Quel sangue che ora scorre e copre il pavimento.
Quel sangue che ha sporcato le mie mani, i miei vestiti, la mia coscienza già sporca abbastanza.
Mi appoggio sul tuo petto col capo. Rimango in silenzio.
Vorrei sentire battere il tuo cuore, ma è impossibile: sei morto ormai.
Sei morto solo per colpa mia.
Guardo il morso sul collo.
Un morso profondo che mi ha permesso di assaggiare la tua soffice carne.
Se chiudo gli occhi vedo ancora la tua faccia contorcersi in una smorfia di dolore, sento le ossa che si rompono sotto i miei denti, sento il sapore del tuo sangue.
Mi avvicino ti afferro per i polsi. Mi osservi perplesso.
<< Ehi, che vuoi fare? >> Domandi fissandomi.
Ti accarezzo il viso per l'ultima volta, ti sorrido per l'ultima volta.
<< Chiudi gli occhi. Prometto che farà meno male di quel che pensi. >> Sussurrò girandoti il capo con violenza. Ti sento già gemere.
Afferri la mia maglia e la stringi in un pugno.
<< Tom...? >> Mormori impaurito.
<< Shhh...>> Mi avvicino al tuo collo e ci poso dolcemente le labbra per poi trasformare quel dolce contatto in un voglioso bacio.
Sento che ti rilassi e lasci andare la maglia. Sussurro un “addio” sul tuo collo e di nuovo stringi la maglia, sgranando gli occhi e trasformando la tua espressione in una smorfia di puro dolore.
Urli forte.
Laceri il silenzio della notte.
Crolli in terra tremante e tutto torna come prima, appena smetti di agitarti sotto i miei occhi senza pietà.
La notte torna tranquilla e tutto gli esseri umani continuano a dormire inconsapevoli di cosa possa essere successo.
Non importa, nessuno deve sapere.Stringo ancora la tua mano.
<< Andreas... Voglio raggiungerti. Permettimelo. >> Mormoro.
Me ne sono pentito, non dovevo farlo, non dovevo ucciderti
<< Non dirmi che è tardi, non me lo dire... >> Sussurro sentendo di nuovo lacrime solcarmi il viso.
Silenzio.Nessuno parla.
Nessuno respira.
Nemmeno io.Non sono un essere umano, sono un disgustoso mostro.
Ho appena ucciso il ragazzo che amavo e non posso tornare indietro.
Cerco un modo per raggiungerti. Voglio raggiungerti.
<< Andi... Mi dispiace, per favore, svegliati, riapri gli occhi. >> Singhiozzo piano stringendoti forte la mano.
<< Ho dimenticato di dirti che ti amo... >> Lascio che una lacrima scivoli all'altezza del tuo cuore.
Non sento più la tua mano nella mia, non sento più nulla.
Ci avvolge il buio e ti vedo scomparire.
<< No! Andreas no! Per favore!! >> Cerco di nuovo di prenderti la mano, di tenerti stretto a me, ma è tutto inutile.
Te ne sei andato, per sempre.
Rimango da solo perso nel buio e nella sofferenza.
Sono ostaggio del dolore.
Questa è la pena che dovrò scontare fino a che non morirò, fino a che non tornerai da me, mio piccolo angelo.
Chiudo gli occhi e vedo il tuo sorriso, sento la tua voce, sento le tue labbra sulle mie.
Sembra tutto così vero.
<< Tom...? >> Apro velocemente gli occhi.
Sei qui, sei di fronte a me.
Mi guardi e sorridi. Noto immediatamente la cicatrice sul collo.
Allungo una mano e la sfioro. La vedo scomparire, come ho visto scomparire te, poco fa.
<< Andreas...? >> Ti vedo annuire e mi tendi la mano.
<< Dimentica... Come ho fatto io. >> Sussurri.
Prendo la tua mano e sento il pavimento scomparire sotto i piedi.
Ridi.
<< Hai paura Tomi? >> Mi domandi prendendo anche l'altra mano. << Io non ho più paura se sono con te >> Mormori dandomi un bacio.
Scuoto la testa e mi stringo a te.
<< Ti va di scappare insieme a me? >> Domandi ancora sorridendo.
<< Si Andreas. Dove andiamo? >> Ti chiedo a fior di labbra.
<< Destinazione sconosciuta...>>
Nuovamente buio, ma questo buio non mi fa più alcuna paura finché sono assieme a te.
Sono curioso di sapere cosa succederà...
E voi?
